Carenza di Vitamina D: Sintomi, Cause e Trattamenti
Lotta alla Resistenza all’Insulina ed alla Glicemia Alta!
Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dall’eccesso di glucosio nel sangue. In questo articolo capiremo cos’è la glicemia e perchè va misurata, quali sono i parametri da tenere sotto controllo (indice insulinico e glicemico degli alimenti, emoglobina glicata) e cosa puoi fare in concreto per migliorare il tuo stile di vita.
Indice
1)Cos’è il diabete
2)Cos’è l’emoglobina glicata e perchè è importante misurarla
3)Come capire se si è insulino-resistenti
4)I tre principali tipi di diabete
5) Perchè lo zucchero fa male?
6) Alcuni consigli sull’alimentazione e l’integrazione contro la glicemia alta
7) L’importanza dell’acqua
8) Piede Diabetico e complicanze
1)Cos’è il diabete
Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dall’eccesso di glucosio nel sangue.
I livelli di glucosio nel sangue sono controllati dall’insulina, un ormone prodotto dal pancreas che, in un certo senso, svolge la funzione di vigile in quanto “decide” come far spostare il glucosio che quindi può essere usato come fonte energetica o stoccato nel tessuto adiposo, nel fegato e nei muscoli.
L’entità di insulina rilasciata dal pancreas è determinata dal quantitativo di carboidrati ingeriti durante il pasto (più precisamente dalla velocità con cui il glucosio entra nel sangue).
Alcune definizioni:
L’INDICE INSULINICO misura la produzione di insulina dopo l’ingestione di un alimento.
La GLICEMIA è il valore della concentrazione di glucosio nel sangue.
Vengono considerati normali, a digiuno,i valori di glicemia compresi tra 70-120 mg/dl.
Questi valori non sono costanti nel tempo perchè dipendono dall’assunzione di alimenti (N.B. Può essere sintetizzato anche ex novo durante la gluconeogenesi).
L’INDICE GLICEMICO di un alimento indica l’incremento glicemico indotto dall’ingestione di una porzione di quell’alimento rispetto ad uno di riferimento (glucosio o pane bianco), a parità di contenuto di carboidrati.
L’indice glicemico è espresso in termini percentuali: un alimento con un indice glicemico di 50% determina un innalzamento della glicemia pari alla metà di quello indotto dal glucosio oppure dal pane bianco.
L’IG tiene conto solamente della qualità dei carboidrati mentre l’innalzamento della glicemia dipende anche dalla quantità di carboidrati assunti, il CARICO GLICEMICO pertanto si calcola moltiplicando l’IG per i grammi di alimento e lo si divide per 100.
L’ INSULINEMIA misura la quantità di insulina nel sangue
2) Cos’è l’emoglobina glicata e perchè è importante misurarla
La glicazione è una reazione in cui gli zuccheri si legano in maniera covalente alle proteine, in questo caso il glucosio si lega all’emoglobina e cosi rimane per tutta la durata della vita dei globuli rossi (circa 3 mesi).
Pertanto i valori di emoglobina glicata (HbA1C ) sono la misurazione dei tuoi valori glicemici nel corso dei mesi.
Tabella dei valori di emoglobina glicata
Emoglobina Glicata | Livello |
< 6.3% | Ottimo |
6.3 -7.1% | Buono |
7.1 -9% | Consultare un medico |
< 9% | Consultare un medico |
Il livello obiettivo raccomandato di A1C per una persona con diabete dovrebbe essere al di sotto del 7% (53 mmol/mol), anche se questi valori sono a discrezione del diabetologo caso per caso.
Tabella dei valori della glicemia a digiuno
Durante il digiuno il valore della glicemia può scendere a 60-70 mg/dl, se il valore è compreso tra 100-125, si ha una alterata glicemia, sopra i 126 mg/dl si ha l’iperglicemia.
Tieni presente che un elevato apporto di carboidrati raffinati (pane, riso) può avere effetti dannosi sui livelli di glucosio e di insulina.
CATEGORIA | GLICEMIA A DIGIUNO (mg per dl) |
Normale | 70-99 |
Prediabete | 100-125 |
Diabete | >125 |
In presenza di diabete, l’organismo non è in grado di produrre una quantità sufficiente di insulina oppure l’insulina prodotta non riesce a spostare il glucosio dal sangue alle cellule, pertanto il glucosio nel sangue aumenta superando il limite accettabile (iperglicemia).
I sintomi più comuni sono
- Sete intensa
- Minzione frequente
- Stanchezza/fatica
- Prurito e pelle secca
- Difficile guarigione delle ferite
- Perdita di coscienza/coma (se l’iperglicemia è grave)
3)Come capire se si è insulino-resistenti?
La resistenza all’insulina si calcola con l’HOMA INDEX, pari alla glicemia a digiuno x insulinemia a digiuno / 405. L’HOMA index maggiore di 2,5 è espressione di aumentata resistenza insulinica, valori più elevati sono indice di diabete.
(Qui trovi un tool )
In alternativa esiste un altro metodo, il MC AULEY, che utilizza i valori di insulina e trigliceridi a digiuno (ma non è particolarmente diffuso in Italia).
(Qui trovi un tool )
4)I tre principali tipi di diabete
–Diabete di tipo 1: il pancreas non produce insulina.
Questo succede quando l’organismo erroneamente distrugge le cellule beta del pancreas (come per altre malattie autoimmuni la vitamina D è utile a scopo preventivo dato che previene, con meccanismo dose-dipendente, l’attacco alle cellule beta) che producono l’insulina.
Chi ha questa malattia deve ricorrere ad iniezioni di insulina.
IMPORTANTE: spesso il diabete di tipo 1 è concomitante ad una celiachia non diagnosticata (si ritiene che il glutine sia in grado di favorire una risposta autoimmune anti-pancreas ed infine il diabete conclamato).
–Diabete di tipo 2: il pancreas non produce una quantità sufficiente di insulina, oppure l’insulina prodotta non agisce in modo corretto.
Questa patologia si sviluppa lentamente a partire dall’insulino-resistenza
– Diabete gestazionale: è una condizione temporanea, che si verifica durante la gravidanza, quando l’insulina della donna è meno efficace.
I maggiori fattori di rischio per il diabete di tipo 2:
- essere in sovrappeso
- essere sedentari
- avere la pressione sanguigna alta (leggi questo articolo)
- bassi livelli di colesterolo hdl (leggi questo articolo)
- trigliceridi alti (leggi questo articolo)
- storia familiare di diabete
- aver avuto il diabete gestazionale
- aver più di 45 anni
- avere la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS)
5) Perchè lo zucchero fa male
Lo zucchero è una delle sostanze più dannose e in grado di dare dipendenza che esistano e si trova nascosto in tantissimi alimenti confezionati.
Puoi trovarlo nelle etichette menzionato come glucosio, fruttosio, maltosio ecc. ecc.
Quando mangi alimenti ricchi di zucchero il sistema di ricompensa e del piacere del nostro cervello (il nucleus accumbens) è stimolato attraverso l’aumento dei livelli di dopamina.
Quindi dato che mangiare lo zucchero ci fa stare bene siamo portati a mangiarlo spesso ma se mangiamo troppo zucchero e troppo spesso possiamo sviluppare una tolleranza alla dopamina che ci costringerà a mangiare una quantità di zucchero maggiore per avere le stesse sensazioni.
Lo zucchero causa problemi metabolici come il diabete di tipo 2, l’obesità e problemi cardiaci, inoltre causa problemi nell’assorbimento di altri nutrienti.
Ecco alcuni problemi comuni causati dall’eccesso di zucchero:
- Carenza di cromo
- interferisce nell’assorbimento di calcio e magnesio
- aumenta il colesterolo totale, i trigliceridi e i livelli di colesterolo ldl (cattivo) abbassando anche quello buono (hdl)
- abbassa i valori di di vitamina E
- aumenta la pressione
- aumenta il rischio di obesità
- aumenta l’aggregazione piastrinica
- aumenta la formazione di calcoli renali e biliari
- causa insulino resistenza
6) Alcuni consigli
Fortunatamente cambiamenti delle abitudini alimentari, dello stile di vita ed una corretta integrazione possono abbassare notevolmente il rischio glicemico.
-Aceto:
L’aceto contiene acido acetico, è stato riscontrato che maggiore era il contenuto di acido acetico in un pasto maggiore era la diminuzione dei livelli della glicemia e dell’insulina e più a lungo durava il senso di sazietà. Non si sanno ancora i meccanismi ma se ti piace l’aceto ti consiglio di utilizzarlo per condire le tue insalate, basta che non sia balsamico (l’aceto balsamico ha circa 15 calorie a cucchiaio).
-Aglio:
L’aglio è in grado di ridurre i livelli di glucosio nel sangue grazie all’allil propil disulfide ed all’allicina in esso contenute.
-Fibra solubile (pectine, gomme, mucillaggini e galattomannani):
presenti in legumi e frutta formano un gel che rallenta il tempo di svutamento gastrico dando sazietà e rallentano/riducono l’assorbimento di glucidi e colesterolo.
-Lipidi (=grassi) e proteine:
assieme alle fibre rallentano la digestione dei carboidrati che entreranno più lentamente in circolo.
-Cibi a basso IG:
promuovono il senso di sazietà e promuovono l’ossidazione dei grassi a scapito di quella dei carboidrati (in parole povere l’iperglicemia e l’iperinsulinemia diminuiscono l’espressione degli enzimi lipolitici e aumentano quella degli enzimi lipogenetici aumentando la tendenza ad accumulare grasso nei depositi).
-Cromo:
Il cromo contribuisce al mantenimento dei livelli normali di glucosio nel sangue perchè è un costituente del GTF (glucose tolerance factor), una molecola che facilita l’azione dell’insulina.
-Ribes Nigrum:
Il ribes nigrum è ottimo per migliorare la risposta glicemica dopo i pasti grazie a composti fenolici denominati antociani che rallentano l’assorbimento del glucosio da parte dell’intestino tenue.
-Gymnema:
l’acido gimnemico svolge la sua azione ipoglicemizzante attraverso l’inibizione dell’assorbimento dello zucchero a livello intestinale e l’aumento della trasformazione metabolica dello zucchero a livello cellulare.
-Magnesio:
Hai sicuramente letto questo articolo, se non l’hai fatto leggilo SUBITO.
Il magnesio aiuta l’organismo ad utilizzare l’insulina efficacemente.
-Vitamina C:
Fondamentale sia come antiossidante sia per la protezione endoteliale.
I valori di emoglobina glicata sono inversamente proporzionali a quelli di vitamina C.
Quindi una buona spremuta d’arancia è l’ideale!
NO.
Una spremuta d’arance contiene la stessa quantità di fruttosio di una bibita o di un succo confezionato e non è consigliata per chi ha problemi di glicemia alta.
Molto meglio l’arancia intera in quanto le fibre riducono l’assorbimento del fruttosio.
Inoltre, durante il suo viaggio dai campi alle vostre tavole una grossa % della vitamina C ivi contenuta viene persa (la vitamina C è biodegradabile) quindi privilegiate alimenti freschi e a km 0.
Trovi un approfondimento in questo articolo
-Zinco:
Lo zinco è necessario per l’immagazzinamento dell’insulina. In caso di diabete si è notata una carenza o un aumentato fabbisogno di zinco.
7) Attenzione all’acqua
Il nostro corpo è fatto, all’incirca, del 70% di acqua che viene usata in tutti i tessuti, le cellule e gli organi per regolarne la temperatura e mantenerne la funzionalità.
I reni sono l’organo responsabile della regolazione del tuo stato di idratazione, quando la glicemia si alza troppo i tuoi reni cercheranno di rimuovere il glucosio in eccesso tramite le urine, per farlo rimuoveranno acqua dal tuo sangue e sentirai la sete.
Questo processo si chiama diuresi osmotica, in pratica il glucosio presente nel sangue supera i valori per i quali viene riassorbito a livello renale e reimmesso nel sangue e viene pertanto eliminato con le urine. Il glucosio ha la capacità di richiamare a se tanta acqua causando disidratazione.
Bevendo acqua reidraterai il tuo sangue e i tuoi reni avranno l’acqua necessaria per eliminare il glucosio, viceversa man mano che sarai più disidratato il tuo corpo cercherà di ottenere acqua dalla tua saliva e dalle riserve intracellulari di riserva.
I sintomi della disidratazione sono:
- Sete
- Mal di testa
- Bocca asciutta e occhi secchi
- Vertigini
- Stanchezza
- Urina color giallo scuro
- Bassa pressione sanguigna.
L’eccessiva disidratazione può portare al blocco renale.
8) Piede Diabetico e complicanze
Il piede diabetico è causato da un ridotto afflusso di sangue alle estremità dei piedi dovuto all’alterazione del normale microcircolo, questo stato di sofferenza porta meno ossigeno e sostanze nutritive alle cellule rendendole più sensibili a microtraumi che causano lesioni (la diminuita percezione del dolore da parte del paziente diabetico porta a sottovalutare la situazione e all’aggravarsi della patologia).
E’ necessario quindi:
- lavare giornalmente i piedi a temperatura ambiente preoccupandosi di asciugarli bene
- evitare calzature troppo strette
- farsi assistere da personale specializzato nell’eliminazione di calli, verruche e duroni
- farsi controllare periodicamente i piedi
Valuteremo insieme la tua situazione e verificherò se posso aiutarti.
Farmacista & Nutrizionista titolare di “Farmacista Nutrizionista” esercizio farmaceutico situato a Rimini in Via Dante 13
Nella stessa sede svolgo attività libero professionale su appuntamento come Nutrizionista
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