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close up photo of green ginkgo leaves

Ginkgo Biloba – l’albero della vita

Il Ginkgo ha una lunga storia di uso medicinale, risalente al 2800 a.C. La medicina tradizionale cinese utilizzava i semi (noci) a scopi terapeutici. In Cina, i semi venivano utilizzati come antitosse, espettorante e anti-asma, nonché per l’infiammazione della vescica. Le foglie del Ginkgo biloba venivano utilizzate in Cina anche per l’asma e per disturbi cardiovascolari, anche se hanno una storia limitata di utilizzo tradizionale in Occidente. Attualmente, estratti concentrati standardizzati delle foglie di G. biloba sono commercializzati in diversi paesi europei e vengono utilizzati per la deficienza cognitiva, la claudicazione intermittente (generalmente causata da malattia occlusiva arteriosa periferica) e il vertigine e tinnito di origine vascolare.

È stato riportato che le Ginkgolidi, componenti del Ginkgo biloba, agiscono come antagonisti del fattore attivante delle piastrine (PAF), inibendo competitivamente il legame del PAF al suo recettore di membrana. Ginkgolido B è in grado di antagonizzare la formazione di trombi indotta dal PAF e, in cavie da laboratorio, è stato osservato anche che induce una rapida trombolisi curativa. Si è dimostrato che le ginkgolidi esercitano un effetto protettivo sulla broncocostrizione indotta dal PAF e sull’iperattività delle vie respiratorie nell’immunoanafilassi e nei test di provocazione bronchiale indotta dall’antigene. L’uso di ginkgolido B, sia per via orale che per via endovenosa, antagonizza gli impatti cardiovascolari e la broncocostrizione indotta dal PAF. Ginkgolido B sembra non interferire con la cicloossigenasi, ma agisce su un passaggio precedente coinvolgendo i recettori PAF e l’attivazione della fosfolipasi.

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Gli effetti di un estratto standardizzato di foglie di Ginkgo ( su apprendimento e memoria, e sul comportamento in relazione all’invecchiamento e al recupero da lesioni cerebrali, sono stati ampiamente studiati. Modelli animali (ratti e topi) progettati per testare aspetti dell’apprendimento e della memoria hanno dimostrato miglioramenti negli animali trattati crispetto ai controlli. Studi con ratti hanno riportato miglioramenti nell’acquisizione e nel mantenimento nelle categorie più anziane (24 mesi), ma non nelle categorie più giovani (otto mesi).

Gli effetti antiradicalici e l’attività antiossidante in vitro sono ben documentati. Il ginkgo neutralizza diverse specie reattive dell’ossigeno, compresi i radicali idrossilici, superossido e perossili. In neuroni cerebellari di ratti e cellule granulari cerebellari, l’estratto di ginkgo è stato in grado di proteggere contro lo stress ossidativo indotto dall’acido perossido. In colture di cellule ippocampali di ratti, l’incubazione con ginkgo ha protetto contro la morte cellulare indotta dalla beta-amiloide e ha bloccato gli eventi indotti dalla beta-amiloide, come l’accumulo di specie reattive dell’ossigeno. Bilobalide è stato anche documentato come protezione nei confronti dello stress ossidativo indotto da specie reattive dell’ossigeno in vitro.

Gli effetti collaterali da Ginkgo biloba sono generalmente lievi e transitori. Rari eventi avversi possono includere disturbi gastrointestinali, mal di testa, reazioni allergiche cutanee e disturbi minori della coagulazione del sangue. Gli studi clinici non hanno evidenziato alcuna tossicità significativa a breve o lungo termine in pazienti che assumevano dosi terapeutiche di estratto di foglie di Ginkgo. Tuttavia, ci sono stati rari rapporti di reazioni cutanee allergiche e di aumento del sanguinamento nei pazienti che assumono Ginkgo. Pertanto, è importante consultare un professionista medico prima di iniziare qualsiasi regime di trattamento a base di erbe, soprattutto se si stanno assumendo farmaci o si hanno problemi di salute preesistenti.

In sintesi, il Ginkgo biloba è una pianta con una lunga storia di uso medicinale, particolarmente associata al miglioramento delle funzioni cognitive e alla salute cardiovascolare. Gli estratti standardizzati di foglie di Ginkgo sono stati ampiamente studiati per la loro capacità di migliorare l’apprendimento, la memoria e la funzione cognitiva in generale. Tuttavia, è importante ricordare che l’uso di integratori a base di Ginkgo dovrebbe essere sempre sottoposto alla supervisione di un medico, soprattutto se si stanno assumendo altri farmaci o se si hanno condizioni mediche preesistenti.

Bibliografia

Fonti generali per tutti gli articoli di questo blog sono i volumi consigliati dai Docenti dei corsi di laurea che ho frequentato all’universita, mentre per approfondire durante la stesura di questo articolo ho consultato le seguenti pubblicazioni:

Dott. Federico Mulazzani

Farmacista & Nutrizionista titolare di "Farmacista Nutrizionista" esercizio farmaceutico situato a Rimini in Via Dante 13 Nella stessa sede svolgo attività libero professionale su appuntamento come <strong>Nutrizionista </strong> Prenota la tua <a href="https://www.farmacistanutrizionista.it/prenota-la-tua-consulenza/" rel="noopener">Consulenza Online</a>