
Carenza di Vitamina D: Sintomi, Cause e Trattamenti
Gastrite e reflusso vengono utilizzati come sinonimi, quando in realtà sono due patologie differenti.
In questo articolo vedremo quali sono le differenze e quali consigli sono utili per combattere le due patologie portando cambiamenti allo stile di vita ed affidandosi a rimedi naturali.
1)Gastrite o Reflusso?
2) Perchè i gastroprotettori non sono d’aiuto?
3) Alcuni consigli utili
4) Rimedi naturali
La gastrite è una “infiammazione” dello stomaco generata da una infezione causata da Helicobacter pylori oppure da quei fattori che aumentano l’acidità gastrica o riducono i “fattori protettivi” dello stomaco.
Questa condizione, se non diagnosticata, può generare ulcere e le ulcere possono perforarsi o portare ad emorragie.
Pertanto – per favorire la guarigione delle ulcere non causate da Helicobacter pylori (per le quali serve la prescrizione medica di un antibiotico viceversa non guarirai mai) – la terapia usata per anni è stata ridurre la produzione di acido gastrico fino alla guarigione.
Il reflusso gastro-esofageo invece è la risalita dei succhi gastrici e del cibo oltre lo stomaco e fino alla gola.
E’ causato da qualunque fattore (fisico o pressorio) che rende lo sfintere esofageo inferiore (la “bocca dello stomaco”) incontinente.
Quindi nell’esofago, dove manca la protezione contro i succhi gastrici, viene percepito come pirosi(bruciore o dolore urente) e a lungo può provocare la dolorosissima esofagite.
A seconda del problema ci sono diversi modi per agire, quindi è fondamentale conoscere la differenza tra gastrite e reflusso.
Gli inibitori di pompa protonica (PPI) più comunemente chiamati “gastroprotettori” sono tra le molecole più prescritte, spesso in modo inappropriato (fortunatamente non lo penso solo io)
Perché scrivo inappropriato?
Perchè sono farmaci sintomatici ovvero zittiscono il sintomo
E’ l’equivalente di nascondere la polvere sotto al tappeto quando si fanno le pulizie.
Quando applichi una “terapia sintomatica” nascondi la causa del problema, ciò non funziona perchè:
1) spegni il sintomo (un segnale di allarme),
2) cronicizzi la causa,
3) ti condanni agli effetti collaterali.
Tra questi farmaci rientrano l’esomeprazolo (conosciuto commercialmente come lucen, esopral, nexium), l’omeprazolo (antra, omeprazen, mepral..), il lansoprazolo (lansox, limpidex…), il pantoprazolo (pantopan, pantorc, gastroloc, peptazol..) ed il rabeprazolo (rabex, pariet…) ed hanno utilità solo per alcune terapie di breve durata sennò son più dannosi che utili dato che riducono dell’80-95% la secrezione acida.
Per quale motivo l’organismo produce acido e quali sono le conseguenze da abuso di inibitori di pompa protonica?
Il nostro stomaco produce acido perchè serve a:
Quando il corpo non è in grado di produrre abbastanza acido gastrico (ipocloridria) allora non sarà neanche in grado di svolgere queste funzioni fondamentali per la tua salute.
La più frequente condizione associata all’abuso di inibitori di pompa protonica è infatti la SIBO, sindrome da iperproliferazione batterica dell’intestino tenue, con il suo correlato di gonfiore, alterazioni dell’alvo, malassorbimento. La mancata azione disinfettante su ciò che viene ingerito porta a un aumento importante di incidenza delle pericolosissime infezioni da Clostridium difficile, campylobacter e salmonella.
Poiché sappiamo che almeno i 2/3 del sistema immunitario si trovano a livello intestinale, le modifiche intestinali causate dagli inibitori di pompa impattano in maniera determinante sulla reattività immunitaria e sulla capacità di difesa del nostro organismo.
Vari studi hanno dimostrato l’associazione fra assunzione di PPI e rischio di fratture, sia negli uomini che nelle donne.
Alla base di questo effetto potrebbe esserci la ridotta biodisponibilità orale di calcio indotta dagli inibitori di pompa; ipergastrinemia e lieve ipomagnesemia (qui trovi un approfondimento sull’importanza del magnesio)inoltre stimolano la produzione di paratormone che induce un maggior riassorbimento dell’osso (qui trovi un approfondimento sull’importanza della vitamina D).
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Una altra ipotesi vuole che i PPI inibiscano le pompe protoniche degli osteoclasti, portando così ad un’aumentata attività degli osteoclasti e ad un’alterazione diretta del metabolismo osseo.
Un altro effetto collaterale grave è l’anemia perniciosa, ovvero la carenza di vitamina B12.
Gli antiacidi neutralizzano l’acido gastrico, i più comuni sono a base di idrossidi di magnesio ed alluminio (gli idrossidi di alluminio possono dare costipazione mentre gli idrossidi di magnesio possono causare diarrea, l’uno bilancia gli effetti collaterali dell’altro).
Dal punto digestivo possono causare disbiopsi perchè quando digeriamo male i batteri intestinali cambiano e possono comparire molecole che il nostro corpo non gradisce causando infiammazione sistemica, contemporaneamente inoltre possono svilupparsi allergie, intolleranze alimentari ed altre malattie.
Gli antiacidi inoltre possono influenzare l’assorbimento di alcune categorie di farmaci e pertanto vanno assunti ad almeno un’ora di distanza l’uno dall’altro e dopo i pasti in quanto lo svuotamento gastrico è ritardato dalla presenza di cibo.
Qualunque sia la causa se agisci solo sul sintomo ma non sulla causa metti solamente una “toppa” al problema dato che non esiste la pillola magica in grado di fare miracoli ma la cosa più saggia sarebbe proporre cambiamenti allo stile di vita.
L’obiettivo deve essere rendere il pasto piu’ digeribile, così da produrre meno acido e per il minor tempo possibile e dall’altro lato è utile evitare quei comportamenti (anche alimentari) che fanno aprire lo sfintere esofageo inferiore (la bocca dello stomaco).
Quindi:
Il focus deve essere sul “cosa evitare” quando si soffre di gastrite e reflusso, quindi non si possono mangiare:
– Cibi ad alto contenuto di grassi: fritture, maionese, insaccati, burro, margarina, strutto, carni grasse (salsiccia, carne macinata, pollo con la pelle, maiale ecc)
– Agrumi (limone, arancia, pompelmo, ecc, ma anche succhi da essi derivano)
– Latte e derivati (anche formaggi)
– Cioccolato (sopratutto quello al latte o con burro di cacao)
– Aglio e Cipolla crudi.
– Spezie piccanti e alimenti piccanti.
– Menta.
– Pomodoro e derivati (come la passata) o i cibi che lo contengono
– Melanzane, peperoni, patate (sono solanacee, ricchi di istamina).
– Tè e caffè (anche deteinati e decaffeinati).
– Bevande gassate e alcolici di ogni tipo e gradazione.
Il ficus carica macerato glicerico viene prodotto dalla macerazione del fico in una soluzione di acqua e glicerina e viene impiegata con successo dagli esperti in medicina integrata nelle patologie infiammatorie ed ulcerative di stomaco e duodeno perchè riduce l’attività dei centri nervosi che controllano la secrezione acida dello stomaco (si riduce la produzione di gastrina, l’ormone responsabile della secrezione dell’acido cloridrico).
E’ ben tollerato e non presenta interazioni con altre sostanze.
Gli alginati sono sali dell’acido alginico derivati da alcune alghe come la Laminaria spp. e il Fucus vesiculosus.
In seguito al loro contatto con l’acido gastrico si forma un precipitato spugnoso che agisce da tappo sulla superficie dello stomaco.
Vanno assunti dopo i pasti ed al momento di coricarsi e sono ben tollerati.
L’aloe è in grado di riparare le eventuali lesioni ulcerative a livello dello stomaco grazie alle sue capacità cicatrizzanti. Si è inoltre studiato l’effetto inibente la moltiplicazione dell’H. pylori. In questo caso si è osservato come il gel di aloe sia in grado di avere effetto inibitore e battericida praticamente alle stesse concentrazioni pertanto si può considerare un possibile effetto sinergico con la terapia standard antibiotica.
(E’ importante però che l’aloe utilizzata sia stata depurata dall’aloina, un composto ad effetto lassativo).
La Malva è fenomenale su tutte le mucose grazie alle mucillagini, di cui la pianta è molto ricca, che a contatto con l’acqua danno soluzioni colloidali con azione antinfiammatoria, emolliente e lenitiva. Studi in vitro hanno inoltre dimostrato che è attiva contro H. pylori.
Le preparazioni a base di Malva che sono ricche in mucillagini possono interferire con l’assorbimento di farmaci, vitamine e sali minerali riducendone l’assorbimento.
L’Altea è molto simile alla Malva, con cui viene spesso confusa. Come “sua cugina” è ricca di mucillagini (fino al 10% nelle radici) ed è comunemente usata come antinfiammatorio e lenitivo nelle gastriti. Non sono noti effetti tossici, controindicazioni ed effetti collaterali.
È invece sconsigliata l’assunzione contemporaneamente ad altri farmaci che, per la presenza importante di mucillagini, potrebbero ceder ridotta la loro biodisponibilità.
Farmacista & Nutrizionista titolare di “Farmacista Nutrizionista” esercizio farmaceutico situato a Rimini in Via Dante 13
Nella stessa sede svolgo attività libero professionale su appuntamento come Nutrizionista
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Fonti generali per tutti gli articoli di questo blog sono i volumi consigliati dai Docenti dei corsi di laurea che ho frequentato all’universita, mentre per approfondire durante la stesura di questo articolo ho consultato le seguenti pubblicazioni: