Carenza di Vitamina D: Sintomi, Cause e Trattamenti
Ipertensione senza Farmaci quali Abitudini e Lifestyle?
Cambiamenti delle abitudini alimentari, del lifestyle ed una corretta integrazione possono porre rimedio all’ipertensione senza farmaci, in questo articolo capiremo come.
Indice
- Cosa sono le CVD e perché devi preoccuparti
- Perché l’ipertensione è definita “the silent killer”
- Perché le classiche medicine contro l’ipertensione possono essere pericolose
- Come abbassare la pressione SENZA farmaci
1)Cosa sono le CVD e perché devi preoccuparti
Le malattie cardiovascolari (CVD) come l’infarto del miocardio o l’angina insieme agli eventi cerebrovascolari come l’ictus o l’emorragia cerebrale, sono considerati la principale causa di decesso a livello globale.
Per farti capire: solo nella regione EMEA (Europa, Mediterraneo Orientale ed Africa) le morti stimate sono 6,5 milioni all’anno. (OMS, Global Health Info, Statistics Reports, 2013).
In particolare l’ipertensione (terza causa di morte a livello globale) colpisce circa il 20% della popolazione mondiale e almeno la metà degli ultrasettantenni, pertanto attualmente circa un miliardo di persone sa di avere questo problema o non lo ha diagnosticato.
Normalmente l’incidenza dell’ipertensione aumenta con l’età (gli anziani sono più soggetti) MA si può manifestare a qualsiasi età, quindi è buona regola monitorare i propri valori.
Infatti, dato che, come detto sopra, “colpisce circa il 20% della popolazione mondiale” credo che sia importante almeno conoscere quali sono i rischi ed i pericoli derivati dall’ipertensione, non sei d’accordo?
2)Perché l’ipertensione è definita “the silent killer”
L’ipertensione è definita “The silent killer” perché la maggior parte delle persone non ne avverte gli effetti finchè non è troppo tardi.
(si prevede inoltre un aumento dell’incidenza di oltre il 50% entro il 2025).
Quando si misura la pressione bisogna prestare attenzione a due parametri fondamentali ovvero la pressione sistolica o massima e la pressione diastolica o minima.
La pressione sistolica ci dice quanta pressione c’è nelle arterie quando il cuore sta battendo, al contrario la pressione diastolica misura la pressione quando il cuore riposa, ovvero tra un battito e l’altro.
Questo box Ti aiuterà a capire se i tuoi valori sono bassi, medi od alti:
Valori di pressione arteriosa | Sistolica (massima) /Diastolica (minima |
OTTIMI | <115/75 mmHg |
BUONI | < 130/85 |
PRE-IPERTENSIONE | 130-139 / 85-89 |
IPERTENSIONE DI I STADIO | 140-159 / 90-99 |
Una persona può essere definita ipertesa quando la pressione arteriosa massima (o pressione sistolica) supera “costantemente” il valore di 140 mm/Hg, la pressione arteriosa minima (o pressione diastolica) supera “costantemente” il valore di 90 mm/Hg.
Il che si traduce in uno stress sul sistema cardiovascolare.
Lo sforzo sul cuore causa l’allargamento delle camere cardiache e provoca danni ai vasi sanguigni che alimentano il cuore. Nella circolazione periferica, la maggiore pressione nei vasi può causare emorragie intracraniche e danneggiare organi vitali, come il fegato, i reni, il cervello e i polmoni.
Chiunque può essere soggetto ad ipertensione, sia per motivi genetici sia per la presenza di alcuni fattori di rischio:
- Fumo
- Abuso di alcol
- Stress emotivi
- Alimentazione sbagliata
- Obesità
- Mancanza di esercizio fisico
Sia che siano presenti questi fattori di rischio, sia che non lo siano, è fondamentale il monitoraggio quotidiano della pressione per poter mettere in atto la migliore terapia possibile.
L’ultimo parametro da controllare durante la misurazione della pressione è la presenza di aritmie.
L‘aritmia è una patologia in cui il ritmo cardiaco è anormale a causa di errori nel sistema bioelettrico, che controlla il battito cardiaco.
Il cuore inoltre può battere troppo lentamente (bradicardia) o velocemente (tachicardia) rispetto ai valori normali (60-100).
Nel caso invece in cui il ritmo sia irregolare si parla di fibrillazione atriale.
I sintomi (battiti cardiaci accelerati o anticipati, polso rallentato o troppo veloce) possono essere determinati tra l‘altro da patologie cardiache, età, costituzione, sovralimentazione, gravidanza, stress o mancanza di riposo.
3)Perché le classiche medicine contro l’ipertensione possono essere pericolose
Solitamente vengono prescritti diuretici, beta bloccanti, bloccanti dei canali del calcio ed ace inibitori, soprattutto se la pressione supera i 160/100 mmHg.
Ma, se senza scendere nei tecnicismi e venendo subito al sodo, queste medicine hanno effetti collaterali anche importanti!
Alcuni di questi effetti collaterali sono mal di testa, depressione, insonnia, vertigini, disfunzioni erettili, problemi renali e cardiaci.
Questi effetti collaterali spesso portano alla prescrizione di ulteriori medicinali, come Viagra, Tavor, Minias… in pratica è un effetto a cascata e i medicinali diventano come le ciliegie (una tira l’altra ma i farmaci non sono altrettanto buoni e piacevoli).
Ma la buona notizia è che l’ipertensione si può prevenire e anche curare senza dover per forza ricorrere a medicinali con pesanti effetti collaterali.
Esattamente, Ti spiegherò come abbassare la pressione SENZA farmaci.
4)Come abbassare la pressione SENZA farmaci
Cambiamenti delle abitudini alimentari, dello stile di vita ed una corretta integrazione possono essere in grado di porre rimedio all’ipertensione.
La dieta standard dell’Italiano medio, ricca di zuccheri aggiunti, grani raffinati e olii industriali è pessima se si vuole combattere l’ipertensione.
Se vuoi provare a migliorare la tua salute questi nutrienti e queste linee guida vi potranno aiutare ad abbassare la vostra pressione:
Zucchero.
Troppo zucchero nell’alimentazione fa aumentare la pressione, ridurre gli zuccheri la fa abbassare.
Perchè? Quando consumi lo zucchero produci insulina, la quale “innesca” il sistema nervoso simpatico causando una reazione di “lotta o fuga” e tra le tante cose ti si alza la pressione.
Un piccolo trucco: fai attenzione agli zuccheri nascosti nei cibi confezionati.
Se vuoi sapere come controllare la glicemia leggi questo articolo del mio blog:
Sale.
Un consumo eccessivo di sale può favorire l’instaurarsi dell’ipertensione arteriosa. In pratica, l’eccessivo uso di sale stimola il sistema nervoso simpatico e lo induce a produrre una quantità maggiore di adrenalina, la quale provoca vasocostrizione con conseguente ipertensione.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di non introdurre più di 2 grammi di sodio con la dieta giornaliera. Due grammi sodio corrispondono a circa 5 grammi di sale da cucina, che sono all’incirca quelli contenuti in un cucchiaino da the.
Caffè.
Il caffè rallenta il flusso sanguineo (ha un effetto vasocostruttivo su vene e capillari) e di conseguenza si ha un effetto ipertensivo. Può essere quindi eventualmente usato per alzare la pressione se la si ha troppo bassa.
Potassio.
Alti valori di assunzione di potassio sono correlati a valori inferiori di pressione. Verdure amidacee e tuberi sono una ottima fonte. Ma fate attenzione perché hanno un alto indice glicemico e quindi alzano più rapidamente la glicemia. Inoltre prodotti a base di potassio sono sconsigliati nei soggetti che assumono diuretici risparmiatori di potassio (es. spironolattone, triamterene o amiloride)
Magnesio.
Il magnesio opera in sinergia con il potassio ed un buon livello di assunzione di magnesio, potassio unita ad una moderata assunzione di sale abbassa la pressione quanto i medicinali (il magnesio è un bloccante naturale dei canali del calcio e stimola la vasodilatazione. Inoltre inibisce la formazione di radicali liberi nei vasi sanguinei).
Noci, semi, spinaci e cioccolata sono ottime fonti di magnesio.
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Omega 3.
Alti valori di EPA/DHA sono correlati a valori più bassi di pressione sanguinea. Una ottima fonte è il pesce, che oltre agli acidi grassi ha selenio, zinco, ferro e proteine molto assimilabili in grado di abbassare i livelli di pressione.
Puoi approfondire leggendo questo articolo
Vitamina K2.
La vitamina K2 aiuta ad allontanare il calcio dai vasi sanguinei prevenendo in questo modo l’ipertensione e la calcificazione. La vitamina K2 non è frequente nei cibi, la puoi trovare in alcuni formaggi, fegato (meglio se grassfed) e tuorlo d’uovo.
Per approfondire puoi leggere questo articolo
Vitamina D.
La carenza di vitamina D aumenta il rischio ipertensivo (la vitamina D sopprime la renina che regola la MAP, importante per stabilire se se il sangue raggiunge bene i vari organi del corpo). D’estate il sole è un modo semplice ed economico per integrare la vitamina D, d’inverno dovete cercare di tenerla alta sforzandovi di prendere il sole o integrando.
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Sonno.
Dormire poco e male alza la pressione. Cercate di fare attenzione.
Perdita di peso.
Questo dovrebbe essere il primo passo, il peso in eccesso non alza solamente la pressione ma ha anche altre complicanze sulla salute.
Inoltre anche una integrazione adeguata potrà permettervi di controllare i tuoi valori pressori, ovviamente sotto il controllo di uno specialista data l’importanza del problema.
Le integrazioni più comuni per non ricorrere a medicinali sono:
Coenzima Q10.
Il coenzima Q10 è un antiossidante dalla potente attività vasodilatatoria. I livelli sono più bassi nei pazienti affetti da ipertensione, CVD e diabete di tipo 2. Non è propriamente un integratore contro la pressione alta ma essendo in grado di modulare positivamente alcuni scompensi ha un effetto positivo sulla pressione.
Già che ci siamo (ma tranquilli, approfondiremo questo argomento in un altro articolo se avrete la pazienza di seguirmi) se assumete statine o medicinali con meccanismo d’azione simile a quello delle statine controllate che sia presente per evitare gli effetti collaterali. [vedi anche IL COLESTEROLO ]
Aglio.
L’allicina, contenuta nell’aglio è in grado di abbassare i valori di pressione grazie ad una vasodilatazione specifica delle arteriole e dei capillari. In pratica i vasi arteriosi diventano più elastici.
Olivo.
L’oleuropeina contenuta nell’estratto delle foglie di Olea Europea ha azione ipoglicemizzante, ipolipidemizzante ed ipotensive. L’azione di 1 g/die è paragonabile a 50 mg/die di captopril.
Acido Folico e Vitamina B6.
L’acido folico (vitamina B9) e la piridossina (vitamina B6) sono in grado non solo di ridurre i livelli plasmatici di omocisteina, una delle cause dell’aterosclerosi ma anche di abbassare sia la pressione sistolica sia la di
Farmacista & Nutrizionista titolare di “Farmacista Nutrizionista” esercizio farmaceutico situato a Rimini in Via Dante 13
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Bibliografia
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- Prehypertension and incidence of cardiovascular disease: a meta-analysis
- Sugar-sweetened beverage, sugar intake of individuals, and their blood pressure: international study of macro/micronutrients and blood pressure.
- Long-term effects of weight-reducing diets in people with hypertension.
- Impact of weight loss on ankle-brachial index and interartery blood pressures.
- Impact of sugar-sweetened beverages on blood pressure.
- Urinary sodium and potassium excretion and risk of cardiovascular events.
- Antihypertensive effects of dietary protein and its mechanism
- Role of potassium in regulating blood flow and blood pressure.
- The effect of potassium supplementation on blood pressure in hypertensive subjects: A systematic review and meta-analysis.
- The role of magnesium in hypertension and cardiovascular disease.
- Serum long-chain n-3 polyunsaturated fatty acids, methylmercury and blood pressure in an older population.
- Relations between n-3 fatty acid status and cardiovascular disease risk factors among Quebecers.
- Vitamin D Deficiency and Risk for Cardiovascular Disease
- Plasma 25-hydroxyvitamin D levels and risk of incident hypertension.
- Coagulation meets calcification: the vitamin K system.
- Coenzyme Q10 in the treatment of hypertension: a meta-analysis of the clinical trials.
- Garlic for the prevention of cardiovascular morbidity and mortality in hypertensive patients.
- Polyphenols benefits of olive leaf (Olea europaea L) to human health.
- Effects of oleuropein in rats with simultaneous type 2 diabetes and renal hypertension: a study of antihypertensive mechanisms.
- Long-term homocysteine-lowering treatment with folic acid plus pyridoxine is associated with decreased blood pressure but not with improved brachial artery endothelium-dependent vasodilation or carotid artery stiffness: a 2-year, randomized, placebo-controlled trial.